ACCOGLIENTI X SCELTA....!
Benvenuti Ragazzi!!!
Purtroppo stiamo ancora lavorando per rendere questo blog più ricco e divertente...
Aspettiamo tanti consigli per migliorare questo progetto che i nostri ragazzi si sono impegnati a portare avanti!!!
Nel nostro cuore speriamo di far conoscere a tanti giovani questa magnifica realtà... l' Azione Cattolica!!!
Un caloroso abbraccio a tutti!!!
CIAO!!!
Il più grande spettacolo dopo il Natale
Ragazzi, ecco le foto del "Più grande spettacolo dopo il Natale" ... che ha riscosso un clamoroso successo.
COMPLIMENTI A TUTTI ... i giovani della parrocchia!!!!!!!!!!!!
15:31 | | 0 Comments
Marcia della Pace 15-01-12
Ragazzi ecco le foto della MARCIA DELLA PACE... A Catania sotto la pioggia XD!!!!!
Siamo forti però....
15:55 | | 0 Comments
Ragazzi finalmente dopo tanto tempo ho deciso di aggiornare questo bellissimo blog e ho pensato di inaziare proprio con il nosto inno...
13:13 | | 0 Comments
17 ottobre 2010
Ciao ragazzi... come sapete la Festa del Ciao diocesana di quest'anno, è stata un successo!!!
In una bella giornata di sole ci siamo ritrovati presso il Parco Comunale di Gravina di Catania e ci siamo scatenati in bans, canti, balli e giochi... ma non sono mancati i momenti di preghiera e, dopo la SS Messa, siamo tornati a casa felici di aver trascorso una giornata fantastica tutti insieme!!!!
Questi sono alcuni momenti della festa... buona visione!
00:46 | | 0 Comments
Ciò che conta di più....
Per info rivolgersi agli educatori ACR tutti i sabato pomeriggio, alle ore 17.00
20:10 | | 0 Comments
Inno ACR 2010-2011 "C'è di +"
Allora ragazzi è iniziato un'altro anno di Azione Cattolica e come ogni anno ecco a voi il nuovo inno " C'E' DI PIU' " !!!!!!!!!!!!!!!!!
BUON DIVERTIMENTOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!
19:59 | | 0 Comments
Il panettone tradizionale milanese, sulla cui nascita la fantasia popolare ha creato affascinanti leggende, era originariamente nient'altro che un grosso pane, alla preparazione del quale doveva sovrintendere il padrone di casa, che prima della cottura vi incideva col coltello una croce in segno di benedizione.
Il grosso pane veniva poi consumato dalla famiglia solennemente riunita per la tradizionale cerimonia natalizia "del ciocco".
Il ceppo simboleggiava l'albero del bene e del male, il fuoco l'opera di redenzione di Gesù Cristo;
i pani, progenitori del panettone, simboleggiavano il mistero della Divina Trinità.
Una storia narra che, alla vigilia di Natale nel 1476, nella corte del Duca Ludovico, si teneva un gran pranzo di gala.
Per quell’occasione il capo della cucina ducale aveva predisposto un dolce particolare, degno di chiudere con successo il fastoso banchetto.
Il dolce era però bruciato durante la cottura. Nella cucina si vivevano istanti di panico: si temeva la collera del Duca, nel momento in cui avesse saputo dell’impossibilità di presentare ai commensali il dolce tanto atteso.
Per rimediare, uno sguattero della cucina, che si chiamava Toni, propose un dolce che aveva preparato con gli avanzi di quello precedentemente bruciato a cui aveva aggiunto uvetta e canditi.
Il capo cuoco, non avendo altro da scegliere, decise di servire l’insolito pane dolce offerto dallo sguattero. Il dolce inconsueto, che si presentava come una cupola racchiusa da una crosta bruna, quando fu presentato agli invitati del Duca, fu accolto da fragorosi applausi e, in un istante, andò a ruba. Un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; nasceva un dolce nuovo: "El pan de Toni", il Panettone.
O forse, la nascita del panettone, si deve all’amore contrastato tra il giovane e ricco Ugo, falconiere di Ludovico il Moro e figlio di Giacomo degli Atellanie, e la bella ma povera Adalgisa, figlia di un panettiere milanese di nome Toni.
Il giovane non volendo rinunciare a vedere la sua amata si travestì e si fece assumere da Toni come garzone. Quando il fornaio si ammalò e gli affari cominciarono a peggiorare, Ugo pensò di rubare una splendida coppia di falchi al Moro e li vendette per comprare del burro. La notte, mentre impastava i soliti ingredienti, aggiunse al preparato anche tutto il burro acquistato. Il giorno successivo la bottega fu letteralmente presa d'assalto, si cominciava già a favoleggiare del pane più buono di Milano. Nei giorni successivi altri due falchi vennero sacrificati per l'acquisto di altro burro e di un po' di zucchero da aggiungere all'impasto del pane. Milano impazziva per il "pane speciale" del Toni. La coda fuori dalla bottega era interminabile e ogni notte bisognava impastare sempre di più. Sotto le feste di Natale, Ugo diede un ultimo tocco di classe alla ricetta del "pane speciale" e aggiunse uova, pezzetti di cedro candito e uva sultanina. Tutta Milano, in quei giorni prima di Natale, transitò dalla bottega per comprare quello che già tutti chiamavano "pangrande" o "pan del Toni" (da qui il termine panettone), da servire in tavola il giorno di Natale.
Toni divenne ricco e i genitori di Ugo non ebbero più da lamentarsi di Adalgisa e così, come ogni storia che si rispetti, i due giovani si sposarono e vissero felici e contenti.
Infine un'altra leggenda racconta invece di suor Ughetta, cuoca di un povero convento, e di come decise di unire i pochi ingredienti rimasti nella cucina del monastero, per regalare alle sue consorelle un Natale un po' più felice. Prese l'impasto del pane e aggiunse uova e zucchero. In una scansia trovò anche un po' di canditi e dell'uvetta. Per benedire quel pane natalizio vi tracciò sopra, con il coltello, una croce. Le suore furono entusiaste della sorpresa e presto la notizia del pane del convento si sparse in tutta Milano. I cittadini cominciarono così a fare offerte al convento (che non fu più povero) per portare a casa un po' di quel pane speciale.
22:17 | | 0 Comments
FESTA dell' ADESIONE 2009
NOTIZIA STRAORDINARIAAAAAA......
Ieri sera, alle 21.12, dopo un fitto colloquio a casa, Pippo
ha aderito!!!
L’esito era atteso da giorni, da quando il suo
educatore, Mario, gli aveva fatto la proposta. Il ragazzo ha
indetto una conferenza stampa in cui ha spiegato i motivi
del suo “sì”: «Sinora ho fatto un’esperienza associativa
bella, nella quale mi sono sentito sempre protagonista».
Del resto, il segreto è tutto qui: perché i ragazzi diventino
“soci” occorre innanzitutto che tocchino con mano
cosa sia l’Ac in parrocchia e in diocesi, che colgano non
solo l’aspetto importante dell’appartenenza al proprio
gruppo, ma anche quello più ampio e unitario, composto
dai giovani e dagli adulti che si incontrano sia durante
la settimana che la domenica a Messa,
dagli educatori che camminano con loro,
dai tanti ragazzi che vivono la stessa esperienza
nelle altre parrocchie della diocesi e oltre.
Pippo, trattenendosi con la stampa, ha spiegato che essere
di Ac per lui non vuol dire essere diverso dagli altri
ragazzi della sua età. È invece un modo per mettersi al
servizio di tutti, per impegnarsi, per dire pubblicamente:
«Sì, mi piace quello che l’Ac propone per la Chiesa e per
la Città e voglio contribuire anch’io insieme agli altri».
E i ragazzi possono dare tanto alle nostre comunità, con
la loro amicizia, il loro entusiasmo, la loro energia: l’essere
di Azione Cattolica è per loro un’opportunità per crescere
insieme, per imparare a mettersi in gioco e a
partecipare alla vita della parrocchia, ad aprirsi all’ambiente
che li circonda, in costante ricerca del Volto di Gesù.
Importante nella scelta di Pippo il ruolo dei genitori.
Si sono confrontati, e anche Mario, l’educatore,
insieme al presidente, ha fatto quattro chiacchiere
con loro per spiegare cosa significa aderire all’Ac.
Anzi, ne hanno approfittato: hanno invitato l’intera
famiglia a partecipare alle attività dei gruppi e
alla famosa Festa dell'Adesione che si è tenuta
dopo la Celebrazione Eucaristica della Festa dell'IMMACOLATA CONCEZIONE!
Eccoli allora assieme al loro parroco che festeggiano tutti insieme....
11:19 | | 0 Comments
FESTA DEL CIAO 2009 !!!!
Domenica 25 ottobre 2009, l'Equipe ACR della diocesi di Catania ha organizzato la tanto attesa Festa del Ciao.... quest'anno tutti gli Accierrini si sono ritrovati presso "La casa del Vendemmiatore" di Bongiardo-S. Venerina, un paesino alle pendici dell'Etna.
La festa è stata strepitosa, eravamo in tanti e ci siamo divertiti un mondo!!!!!
Questi sono i momenti salienti della giornata.... Buona visione!
17:31 | | 0 Comments
Dopo le vacanze estive gli adulti, i giovani e i ragazzi dell'Azione Cattolica iniziano le attività del nuovo anno associativo....... BUON CAMMINO A TUTTI!!!
15:02 | | 0 Comments
Halloween o "murticeddi"?
LA RICORRENZA DEI DEFUNTI
La globalizzazione sta lentamente divorando le tradizioni ed i costumi: ha ancora senso parlare de "u iornu dei morti"?
Riuscirà la cupa tradizione irlandese a soppiantare quella siciliana dolce e romantica? La società dei consumi dice sì, ma forse per "il nostro caro estinto" c'è ancora qualche speranza.
Ormai da un decennio, anche nelle nostre città, vampiri, fantasmi, pipistrelli, e zucche illuminate hanno preso il posto dei tradizionali giocatoli che si usava regalare ai bambini per la feste dei morti.
Intendiamoci: si tratta di due tradizioni distinte e separate: la festività di Halloween, di origine celtica era diffusa sino a qualche anno fa, solo in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma oggi si è quasi del tutto italianizzata a giudicare dal successo crescente che riscuote. Si tratta di un evento molto atteso dai giovani d'oggi e che, diciamolo pure, rappresenta un business consolidato per i titolari di locali notturni, discoteche e negozi vari.
A ben guardare gli addobbi delle vetrine e a vedere i preparativi che in moltissime scuole si stanno effettuando sembra proprio che l’antica festa celtica abbia preso il sopravvento, ma forse qualche possibilità è ancora data, e probabilmente se si spiegasse chiaramente l'origine delle due feste, la bilancia potrebbe ancora pendere dalla parte della Sicilia. Questo sarebbe il compito principale dei genitori e degli insegnanti, ma anche i nonni e i media, possono fare la loro parte.
Vediamo un po' di spiegare sperando di essere d'aiuto e di dare uno spunto per ulteriori approfondimenti.
Halloween, festa prettamente irlandese, esportata negli Usa negli anni quaranta dell'Ottocento, risale alle antiche tradizioni celtiche. Per i Celti il nuovo anno cominciava il primo novembre; giorno che segnava la fine dell'estate e l'inizio del buio e freddo inverno. Essi ritenevano che nella notte fra il 31 ottobre e il 1 novembre, tutte le leggi del tempo fossero sospese, permettendo agli spiriti dei morti durante l'anno precedente, di tornare sulla terra in cerca di corpi da possedere per il prossimo anno.
I vivi non volevano essere posseduti, così la notte del 31 ottobre spegnevano i focolari nelle loro case per renderle fredde e indesiderabili, e si travestivano con maschere mostruose, girando per tutto il vicinato e facendo un gran frastuono, di modo da spaventare gli spiriti.
La festa si trasformò, nel mondo anglosassone, in una festa per bambini, che, mascherandosi, andavano in giro, porta a porta, a ripetere il ritornello "Trick or treat?" ossia "dolcetto o scherzetto?". L'origine di tale usanza sembra debba attribuirsi alle leggende che attribuivano alle fate l'uso di fare scherzi pestiferi se non avessero trovato latte e cibo sulla soglia delle case.
In epoca cristiana, queste tradizioni erano ancora molto presenti e la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Per questo, nel settimo secolo il Papa Bonifacio IV, istituì la festa di Ognissanti il 13 maggio, ma nell'anno 835 Papa Gregorio la spostò al primo novembre, pensando in questo modo di dare un nuovo significato ai culti pagani e sradicare l'antica festa celtica. Inoltre, nel 998, Odilo abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre come data per commemorare i defunti.
La tradizione siciliana, più dolce e romantica, che sostituisce sia Babbo Natale che la Befana, ricorda ai bambini i parenti morti, e fa desiderare la loro visita.
Infatti, il 2 novembre, ogni città siciliana fa una gran festa: scuole chiuse per almeno due giorni, grandi luminarie, bancarelle stracolme di giocattoli che verranno acquistati dai genitori o dai nonni e nascosti in casa. Questo perché la nostra tradizione vuole che la notte tra l'uno e il due novembre, i nostri cari "murticeddi ", tornino a visitare i propri cari, e ai bambini che sono stati buoni durante l'anno e che hanno pregato per loro, portino dolci, giocattoli, scarpe e vestiti nuovi.
Nei tempi andati tutti i bambini, ricchi e poveri, andavano a letto presto e la mattina del due novembre andavano in giro per casa alla ricerca dei doni lasciati dai “murticeddi” che , in silenzio mentre tutti dormono, entrano in casa, accarezzano e baciano in fronte i propri amati, rimboccano loro le coperte e poi si allontanano, non prima però di aver lasciato tanti doni nascosti per casa: dentro un armadio, sul tappeto o magari sotto il letto, perché la gioia dei bimbi al mattino è proprio quella di cercare i regali che durante la "visita" notturna i nonni, gli zii, i parenti che non ci sono più, hanno lasciato chissà dove per casa.
Le fiere dei morti erano piene di bancarelle ricche di giocattoli e dolci e i bambini pregavano che i loro morticini gli portassero il bene desiderato.
Per tutto si ringraziava i “murticeddi”, e si andava con animo grato al cimitero per portare loro un fiore e ricordarli come quando erano in vita.
Ma pensiamo che la battaglia non sia ancora persa. Non è escluso che la "festività dei morti", possa tornare alle vecchie glorie, e Halloween sia raccontato solo come fatto di cultura e costume di altri paesi, perché è giusto che ogni popolo debba conservare le proprie usanze e le proprie tradizioni.
03:04 | | 0 Comments
Festa del Ciao
spontanea accoglienza, di quel modo genuino di allargare le braccia agli amici che,
fermi alla porta, stentano a fare il primo passo.
dell'altro attraverso un momento di fraternità, che prende forma nella nota
sano divertimento, della voglia di giocare e stare insieme, coinvolgendo quanti più
amici è possibile.
nuovo anno. Si, proprio così, i bambini e iragazzi dell'ACR sono davvero pronti ad
essere “in onda”, collegati con il mondo che li circonda, con le persone che hanno
accanto da sempre e con quelle che incontreranno nelle esperienze che vivranno.
con lui, giorno dopo giorno, un'amicizia profonda capace di dare senso al loro
percorso di crescita; saranno, infine, pronti ad andare in onda anche con loro stessi,
con il proprio mondo interiore, per imparare a raccontarsi e a comunicare quello che
di bello, unico e grande portano nel cuore.
01:34 | | 0 Comments
Che cos'è l'Azione Cattolica?
"E' una realta' di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme in nome del Signore e sono in comunicazione permanente con la Chiesa e il mondo". (V. Bachelet)
Per aderire all'AC
Ma che si fa?
Mi dici cos'è per te l'AC...
Ci riuniamo settimanalmente:
ogni sabato ore 17.00 (ACR ),
ogni mercoledì alle ore 18.00 (ACG)
e sempre il mercoledì alle ore 17.00 (Adulti)
nei saloni della parrocchia S. Biagio di Paternò - CT
VI ASPETTIAMO....